nata a Catania da una famiglia di artisti : papà Nicola Doria pianista di pianobar e la mamma Marina Nicolosi Doria, poetessa , scrittrice e musicista.
Il suo primo approccio all’arte arriva con la danza classica, ma una mattina all’età di otto anni si sveglia e dice alla mamma: ” voglio fare teatro”.
Quello fu il primo grande desiderio della sua vita.
Quello che nasceva come un sogno divenne pian pian realtà grazie al supporto di sua madre Marina che creò una compagnia teatrale amatoriale consentendole così di muovere i primi passi su un palcoscenico.
Ad otto anni aveva già scelto quale dovesse essere il mio futuro lavorativo: il teatro per la vita.
Frequenta il Liceo Classico “ M. Cutelli ” e dopo il diploma di maturità classica fu ammessa alla Scuola di Arte Drammatica “ Umberto Spadaro ” del Teatro Stabile di Catania diretta dal Dott. Giuseppe Di Martino ed in seguito dal M. Romano Bernardi conseguendo il diploma nel 1996.
Inizia così l’attività professionale con il Teatro Stabile di Catania ed altre compagnie di rilievo nazionale.
Debutto al Teatro Antico di Taormina interpretando il ruolo di Ornella ne “La figlia di Iorio” per la regia di Melo Freni e di “Ermione” nello spettacolo “Amore e Mistero” di Diego Gullo accanto all’attrice Mariella Lo Giudice.
Nel 1997, parte alla volta di Roma per frequentare il Duse Studio diretto da Francesca De Sapio membro dell’Actor’s Studio di N.Y e approfondire le tecniche del Metodo Strasberg.
Interpreta Mara ne “La Lupa” per una tournee nazionale che prende il via proprio da Roma.
Ma dopo anni di esperienza romana decide di ritornare nella sua Catania, “perchè è nella nostra terra che dobbiamo lasciare un segno e costruire il futuro”.
Continua così la collaborazione con il Teatro Stabile di Catania con spettacoli come “Lo Scarfalietto”, “Le città del mondo” di Vittorini, “Goldoni e le sedici commedie nuove” per la regia di Armando Pugliese; “Molto rumore per nulla” per la regia di Guglielmo Ferro , “La lunga vita di Marianna Ucria” per la regia di Lamberto Puggelli e “Chantecler” nuovamente per la regia di Armando Pugliese, spettacolo quest’ultimo che si aggiudica il premio di miglior commedia musicale agli Olimpici per il Teatro.
Collabora con il Teatro della Città di Catania recitando accanto a Tuccio Musumeci nel “Fiat Voluntas Dei”, “Gli industriali del ficodindia” “Miles Gloriosus” e “L’incidente” e a Pippo Pattavina in ” Signori,chi è di scena” e “Due dozzine di rose scarlatte”.
La SCAM le conferisce il Premio Speciale per la Prosa “Domenico Danzuso” 2005 per l’interpretazione di Margherita nel “Faust” di Goethe.
Al Piccolo Teatro di Catania e sotto la direzione di Gianni Salvo interpreta “Peter Pan” nell’omonima fiaba dedicata ad un pubblico di giovanissimi.
Da anni dedica, con grande entusiasmo, parte della sua attività ai laboratori teatrali per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori.
Crede in un teatro sociale che utilizzi lo spazio scenico per raccontare storie capaci di far riflettere.
Nel 2007 per rendere omaggio a sua madre Marina Doria ha curato l’adattamento teatrale del suo omonimo romanzo “Il conto delle lune”, spettacolo che circuita da due anni con entusiastici consensi di pubblico e critica.
Insieme all’amico e collega Emanuele Puglia, per la regia di Camillo Mascolino e le scene di Federica Buscemi, raccontano la storia di Mimì, una carusa che, avvilita dal duro e penoso lavoro in miniera, decide di evadere da quel triste mondo alla ricerca di un sogno, verso un domani sconosciuto, con la volontà di vivere in modo diverso. Vestita da uomo per non essere disturbata durante la sua fuga, la ragazza percorre a piedi l’Isola , attraverso un itinerario, inteso anche come metafora della trasformazione, condizione femminile, che dal buio delle viscere della terra la porta alla luce, ad una ri-nascita, restituendola alla vita.
Mimì incide il trascorrere delle lune su un rametto d’ulivo e durante il suo viaggio alla ricerca della libertà, incontra personaggi che l’aiutano a comprendere i sentieri infiniti della vita..”.
Egle ha realizzato il suo sogno: vivere di arte e di teatro e per dirla con Cirano de Bergerac di Rostand “…Se venga il trionfo, per fortuna o per arte, non dover darne a Cesare la più piccola parte, aver tutta la palma della meta compita e, disdegnado d’essere l’ellera parassita, pur no la quercia essendo, o il gran tiglio fronzuto, salir anche non alto, ma salir senza aiuto.”